Prendersi Cura goes digital

La sesta edizione del Workshop MinD Mad in Design è tutta digitale.

Il riflesso di sé, spazi, luoghi, cura.

La scarsa attenzione alla qualità dei luoghi della salute mentale è il riflesso di una ancora troppo poca attenzione al paziente, alla sua dignità in quanto individuo, al suo bisogno di essere preso in cura in luoghi accoglienti, progettati per favorire il suo percorso di riabilitazione e reinserimento sociale. Vivere in una situazione di benessere è un diritto del paziente ma anche di chi ha il compito di prendersene cura, dagli operatori alle famiglie. Prendersi cura dei luoghi significa, quindi, prendersi cura degli individui che li vivono, in una diretta correlazione tra la persona e il modo in cui proietta l’immagine di sé nell’ambiente che la circonda. 

Luoghi e persone, in un binomio che parla di cura di sé e del proprio ambiente di residenza. Lo sviluppo delle abilità autonome di cura personale non solo può ridurre i tempi diretti di assistenza e costituire una notevole fonte di gratificazione per pazienti e operatori, ma è anche una fondamentale dimensione del funzionamento personale, evidente e misurabile, che può essere utilizzata per documentare il miglioramento del soggetto.

E se ancora troppo spesso l’immagine affibbiata al paziente psichiatrico è quella di una persona trascurata e a tratti dismorfica, l’edizione 2020 del workshop MinD vuole suggerire una riflessione sull’importanza e sul significato del rapporto tra la cura di sé e dell’ambiente che ci circonda, sensibilizzando a un approccio al progetto dei luoghi che abbia più cura dei soggetti fragili, in un tentativo di rieducare lo sguardo di chi guarda alla disabilità attraverso i filtri del pregiudizio e dello stereotipo.

Le Squadre