Workshop 2022

Si creano muri sempre più alti tra il proprio individuo e la comunità, muri materiali per delimitare il proprio territorio o ideali per “difendersi” dagli altri, muri ricchi di egoismo e di pregiudizi. Cosa serve per far sì che una persona non si senta protagonista come individuo unico ma appartenente a una comunità? Building Communities si serve dell’azione trasformativa del design sul contesto per progettare insieme una società inclusiva, con obiettivi di aiuto reciproco e senso di appartenenza. Sentirsi parte di un luogo significa essere visto, e quindi, esistere. In questo modo il concetto di cura si estende a un’azione culturale e sociale che, unita all’ambito clinico, agisce in risposta al benessere mentale di più soggetti. 

Durante il workshop sei team multidisciplinari si confrontano sull’identificazione e valorizzazione delle relazioni tra persone e luoghi, tra luoghi di cura e luoghi di cultura. Cascina Roccafranca e Cooperativa Sociale La Rondine, collocati nella Circoscrizione 2 di Torino, sono il punto di partenza per provare a costruire una comunità ibrida capace di generare benessere.

Esiti del workshop

Mirafuori

Project Leader:

Matteo Moretti

Team:

Matteo Bonaccorso, Federico Botta, Carola Corrias, Alice Marchesi, Sara Millozza, Matteo Moretti, Michela Rivelli, Sandy Sammartino, Margherita Storchi, Marco Tursi.

Vogliamo costruire una comunità che riverberi nella poesia. Demistificando la poesia, per ricondurla al quotidiano, trasformandola in un’occasione di relazione riflessione. 


MiraFuori è un progetto di Socio-design che contribuisce a stimolare nuove relazioni e senso di appartenenza al proprio quartiere, provando a diminuire la distanza tra gli abitanti e gli ospiti del centro, attraverso la poesia.

Le poesie prodotte durante i laboratori di arte terapia all’interno del Centro Faber, diventano la materia prima o l’espediente per avvicinare gli abitanti e gli ospiti del centro, dipingendo le poesie sulle facciate delle case, le vetrine dei negozi, le panchine, gli alberi etc. prendendosi cura del proprio quartiere e trasformandolo in una piccola attrazione. Mirafiori diventa MiraFuori, la sua nuova identità è accogliente e sensibile, leggera e profonda.

Le poesie sono un veicolo di coinvolgimento di un pubblico più ampio quando vengono pubblicate sui manifesti nel resto della città, offrendo un momento di riflessione scevro da pregiudizi e stereotipi legati al Centro Faber o al tema della salute mentale. I manifesti rimandano a una pagina Instagram o un sito, che racconta il progetto e invita a visitare il quartiere.

alttext
alttext
alttext
alttext
alttext

Spaziamente

Project Leader:

Chiara Filios

Team:

Marta Giacosa, Mariavittoria Padoin, Valeria Vannutelli, Jacopo Margaglia, Francesca Crotti, Elena Capraro, Riccardo Bergia, Corrado Piolatto, Chiara Filios, Alice.

Vogliamo costruire una comunità che sia fondata sulla manutenzione di spazi e relazioni. Un luogo in cui la cura, la promozione e la prevenzione diventino la stessa cosa, dove il confine tra utente e cittadino non abbia più bisogno di una demarcazione netta, pur garantendo la massima tutela nei confronti delle persone con fragilità. 


Spaziamente vede il servizio come luogo di partecipazione sociale, l’ambiente che lo ospita diventa collettivo e insieme familiare, attraverso un processo di osmosi tra città e centro di salute mentale, un luogo insieme di scambio e identitario, in cui tutti partecipano e beneficiano dell’ambiente che hanno costruito insieme.

Il team ha lavorato sull’ottimizzazione dei servizi erogati e la logistica degli spazi e dei servizi erogati in luoghi lontani uno dall’altro (Centro di Salute Mentale in via Nomis di Cossilla, Centro di Salute Mentale in via Millio). Attraverso una riprogettazione soft degli spazi del centro che prevede di trattarli come una “infrastruttura” allestibile di volta in volta a seconda delle attività che vengono erogate, uno spazio non avrà più una sola funzione ma potrà adempiere a vari accadimenti in momenti diversi della giornata. 

Il progetto si divide in due tipi di intervento: uno indirizzato agli spazi del Centro e uno focalizzato sull’ottimizzazione dei servizi erogati e sulla logistica. Per quanto riguarda gli spazi del centro, gli ambienti sono stati definiti per gradienti di utilizzo: spazi “pubblici” (orto, serra, ingresso esterno, facciata edificio), spazi “semi pubblici” (ingresso interno, spazi polifunzionali), spazi “privati” (luoghi dedicati solo agli utenti per attività strutturate, informali e terapia). In questo modo si creano relazioni tra Centro di salute Mentale e Comunità di quartiere in maniera inclusiva e spontanea.


alttext
alttext
alttext
alttext
alttext

Percorsi Comuni

Project Leader:

Sara Filippelli

Team:

Chiara Antonino, Fabio Descrovi, Martina Leo, Tancredi Pino, Anastasia Fatone, Erika Montanaro, Sara Filippelli, Riccardo Mauro, Clara Zita Curti, Daniela Belfiore.

Vogliamo costruire una comunità che sia unita, omogenea. Che condivida dei momenti conviviali. Una comunità senza limiti e barriere, libera di esprimersi e di conoscersi. 


Percorsi comuni nasce per far emergere la creatività degli ospiti de La Rondine, i loro disegni e le loro poesie, donandole ai cittadini per ampliare la loro rete di conoscenze sul territorio, applicando una cura al contesto urbano, accogliendo la bellezza dell'arte e della poesia nelle strade del quartiere; in questo modo prende vita una comunità ibrida, che lavora per prendersi cura di spazi urbani dismessi che invita il cittadino a pensare al concetto di cura.

alttext
alttext
alttext

Roccafranca 2030

Project Leader:

Elena Giunta

Team:

Irene Croce, Benedetta Caruso, Michela Serpietri, Martina Petiti, Alberto Costamagna, Mayar Labib, Riccardo Saba Nunez, Gaia Peyrani, Ivan Pennisi, Elena Giunta.

Vogliamo costruire una comunità che si avvicina, si riconosce e si incontra, creando luoghi attraversabili, promuovendo la reciproca conoscenza, per non sentirsi soli, sostenendo e valorizzando i diversi modi di essere.


Lo scenario di Cascina Roccafranca (e il quartiere Mirafiori Nord) per il futuro è quello di un luogo nel quale poter fare una diversa esperienza del tempo, per mitigare (e riflettere attraverso esperienze dirette) sui fattori ambientali che ostacolano o favoriscono la salute mentale, di tutti i cittadini. Al quartiere è stata aggiunta una cornice, ovvero un brand di quartiere basato sul linguaggio dei Fiori, a partire dalla storia della Reggia MiraFiori al sistema esistente di contenitori esistenti, che abilitiamo con soluzioni di wayfinding; a questo sono stati integrati i contenuti con una proposta di format per incontri “slow”.

alttext
alttext

Piantalee

Project Leader:

Sara Ceraolo

Team:

Letizia di Vagno, Federico Iaia, Ottavia Ferraris, Gaia Paruto, Donato Battezzato, Sara Ceraolo, Fabio Serlenga, Andrea Virzi, Aly Abdel Karim.

Vogliamo costruire una comunità basata sullo scambio, sulla reciprocità e sulla propagazione, strettamente correlata ai luoghi verdi offerti dai due centri.



Il progetto connette i due poli (Cascina Roccafranca e Cooperativa Sociale La Rondine) attraverso la valorizzazione delle opportunità inespresse, lo scambio e la propagazione di risorse. Si propone un intervento diffuso a più livelli, condotto secondo una logica comune: un allestimento congiunto per godere delle rispettive aree verdi, la creazione di un servizio di propagazione delle piante, attraverso dispositivi per il plant-swaping (alla Cooperativa Sociale La Rondine) e una serra (in Cascina Roccafranca), un corridoio fiorito da far percorrere a insetti impollinatori, cittadine e cittadini.

alttext
alttext

Link

Project Leader:

Luca Barello e Germana De Michelis

Team:

Asia Mounsabi, Camilla Ianni, Maria Rita Guzzo, Giancarlo Del Mundo, Antea Pignataro, Francesca Masnaghetti, Ilenia Senis, Luca Barello, Germana De Michelis, Laura Gastaldo, Marco Picciotto, Margherita Garino.

Vogliamo costruire una comunità che unisce, che crea rapporti, che si prende cura. Ma che cosa significa prendersi cura? Cura è il desiderio di esprimere e mostrare se stessi, ritrovarsi simili e con gli stessi obiettivi, riuscire a comunicare senza diventare rosso, rosso come il filo che lega le persone durante la loro vita, vita che è dentro al centro, in strada, in Cascina e che si ibrida fuori, dove si percepiscono cose diverse in grado di amplificare i nostri sensi, che aiutano a percepire meglio le prospettive degli utenti, degli altri, le nostre unioni.


Link è un elemento, un cartello, un segno a terra, una forma familiare ma diversa, che non da indicazioni ma la possibilità di esprimerci/rifletterci/connetterci. 

Il “confine” del Centro territoriale Faber, la sua recinzione, si trasforma in soglia verso la città, un filtro flessibile, girevole in grado di accogliere i pensieri/riflessi di tutti, offrendo frasi che iniziano in un lato e continuano nell’altro. Tutti ignorano chi ha scritto cosa, tutti possono specchiarsi, si infrangono temporaneamente i pregiudizi e ci si unisce in una riflessione corale. Questo prosegue in strada, generando un percorso comunitario che coinvolge anche Cascina Roccafranca. La dimensione di un cartello, inclinato di pochi gradi, obliquo come il nostro pensiero, in lavagna o in specchio, abile nel creare momenti di pausa, di sosta, di riflessione.

alttext
alttext
alttext