Esiti del workshop
CONDIVIDERE
Project Leader:
Alberto Daviso di Charvensod (Civico 13 Architetti Associati)
Team:
Rosi, Ilaria Campanella, Beatrice Contelli, Marco D’Urzo, Marta Mancini, Alessandra Mesini, Elena Ursone
XYZ
Nei gruppi appartamento le camere da letto sono quasi sempre la somma degli spazi privati delle due persone che la coabitano. A persone diverse, corrispondono oggetti e bisogni diversi. Ma quelle camere sono anche piene di elementi condivisi, dalla porta all’orologio, al cestino dell’immondizia, ma quasi non si dà loro peso: non diventano spazio, e se non diventano spazio non offrono possibilità di relazione.
Una camera, due spazi, e un confine.
Quel confine è una regola da rispettare, una soglia così sottile che taglia come una lama. XYZ è uno strumento di lettura dello spazio che consente di comprendere più a fondo il rapporto tra gli oggetti e le possibilità di relazioni che questi generano. Allarga quella soglia che sembra solo dividere, per trasformarla in spazio capace di includere ciò che le due persone usano insieme: il portaombrelli, il cestino, la tv, l’orologio a muro, un quadro, una radio.
Perché quello spazio è uno spazio terzo, che “prima non c’era”: uno spazio potenziale che rappresenta il tempo da trascorrere insieme. Uno spazio da riempire, che cambia, imperfetto, dove ciascuno può esprimere la propria diversità, senza perdere la propria identità.
CONFINI
Project Leader:
Maurizio Prina / Lorenzo Bustillos (Lorbus)
Team:
Donato Babbo, Silvia Bovo, Arianna Comotto, Marco Galante, Anna Gerometta, Chiara Tedeschi / Elena, Giulia De Feudis, Laura Mantini, Dacia Impellizzieri, Francesco Pasquale, Maria Serena Roberto
FANCY
Condividere con un gesto. Negli spazi di una camera da letto i confini sono sempre troppi e troppo pochi. Le percezioni diventano più estreme e c’è bisogno d’interpretazione, elasticità immaginativa ed effettiva: chiudere/aprire, schermarsi, svelarsi, percepire tutto o solo qualcosa.
Fancy è un gesto, una possibilità non univoca, un ventaglio che comunica su un raggio più ampio della sua apertura. Un oggetto che divide senza definire limiti assoluti, un paravento che scherma lasciando intravedere, un soffio di possibilità da cogliere o lasciar andare.
Il ventaglio come gesto che dà respiro: un simbolo ma anche un oggetto funzionale.
M.IO
M.io rielabora l’idea del retro dell’anta dell’armadio, spesso utilizzata come superficie da personalizzare, in un pannello pensato per la persona e la sua personalità, luogo della memoria e della libera espressione.
È un separatore tra i due letti, una bacheca, un espositore, uno spazio creativo e un contenitore.
M.io è uno screen flessibile, un elemento movibile, capace di creare privacy, condivisione e personalizzazione.
ESPRIMERSI
Project Leader:
Christian Villa (Civico 13 Architetti Associati)
Team:
Massimo, Alberto Callioni, Roberta Guadalupi, Giulia Franceschina, Sergio Guarino, Bianca Guiso, Alessandra Paparcone
TRABZON
Trabzon è un kit costituito da un libretto di istruzioni, materiali e strumenti, pensato per rendere più funzionali e identitarie le pareti di una stanza.
Pensato per essere utilizzato dall’utente con la presenza di un operatore, Trabzon interviene sullo spazio innescando un processo di personalizzazione capace di rendere la camera da letto non un luogo solo per il riposo, ma anche un luogo terapeutico, un luogo che si riempie di nuove funzionalità, dove poter esprimere la propria personalità e i propri bisogni.
Innescando un percorso di esplorazione e progressiva consapevolezza dello spazio, si pone come efficace strumento del processo riabilitativo.
Trabzon utilizza Tactis Wooden Stripes, un rotolo adesivo composto da vero legno, che permette di creare facilmente delle superfici legnose in qualsiasi ambiente.
CONTENERE
Project Leader:
Federico Martorana (Umo Design Studio)
Team:
Patrizio, Cristiana De Porcellinis, Giada Giorgio, Ornela Mici, Junior Perri, Daniela Salerno, Valentina Sciutto.
SCRIGNO
Scrigno è un dono di benvenuto che il paziente psichiatrico riceve all’arrivo nella struttura che lo accoglie. L’oggetto si modifica insieme all’identità della persona che lo utilizza, diventando un simbolo di tutte le esperienze e i momenti che caratterizzano la vita del paziente.
È un contenitore chiuso, un espositore, una seduta comoda, una tasca per gli oggetti più privati che nello spazio ristretto di una stanza permette di “sentirsi a Casa”.
Giorno dopo giorno, Scrigno stabilisce con l’utente un rapporto dapprima oggettuale, come semplice contenitore, e in seguito relazionale, come strumento di interazione tra due compagni di stanza, in una dimensione progressiva di condivisione.
PRIVACY
Project Leader:
José Falco Moya
Team:
Luca, Giacomo Bassmaji, Elisa Biava, Elisa Cafarelli, Luca Collignan, Noemi Giovannetti, Elisabetta Martinetti
CON-DIVIDERE
“Cosa c’è di più intimo della camera da letto?”.
Quando più persone si trovano costrette a condividerla, individuare uno spazio individuale diventa una necessità primaria. Il progetto Con-Dividere rielabora gli oggetti archetipi della camera da letto, come armadio e comodino, dotandoli di nuove funzionalità legate alle esigenze individuali come vestire e svestirsi, esprimersi o prendersi cura di sé.
Le ante dell’armadio da oggetti statici diventano schermi mutevoli capaci di creare maggiore intimità e privacy, i tavolini si dotano di un semplice pannello che divide o unisce a seconda delle necessità.
ATMOSFERA
Project Leader:
Simone Primiero (Umo Design Studio)
Team:
Marco, Laura Fele, Alessio Guida, Silvia Lanteri, Francesca Melchiorre, Elisa Musso, Simone Varrasi
NEBRA
La bellezza di uno spazio è data dalla luce con cui l’atmosfera viene plasmata e con cui gli oggetti vengono avvolti, anche in un ambiente che per sua natura potrebbe essere anonimo o poco rassicurante, come le camere dei pazienti psichiatrici. Nebra è un sistema di illuminazione a soffitto, basato sull’interazione tra luce, spazio e scorrere del tempo.
Con Nebra, il risveglio delle persone si fa più leggero, inizia con una luce calda diretta la cui intensità aumenta lentamente con il passare del tempo, si trasforma poi da diretta a indiretta, da laterale a centrale, creando un ambiente accogliente con luminosità diffusa e naturale.
Con l’arrivo della sera, l’intensità diminuisce accompagnando al riposo, torna diretta, poco intensa fino ad affievolirsi dopo un ultimo spicchio di luna, per lasciare il posto all’effetto rassicurante della luce delle stelle.