Esiti del workshop
Rompere Ricucire
Project Leader:
Giulia Sala, Giulia Mezzalama
Team:
Alice Cremonesi, Carlo Romano, Cecilia Nicolotti, Marina D'Intinosante, Martina Rinascimento, Salvatore Spezzati, Sara Segato, Sofia Scognamillo, Valeria Lupoli
Il progetto si propone di trovare una connessione e una conciliazione tra il chiostro e la parte abbandonata dell’edificio, interpretati come poli opposti di rapporti dicotomici quali simmetria e caos, interno ed esterno, apertura e chiusura, Storia e storie. Per l’intervento è stato scelto il corridoio, particolarmente interessante per la presenza di porte e finestre con elementi di spaccatura e fessura, varchi che sembrano condurre a una dimensione altra e sommersa. Alla base del progetto vi è l’idea di utilizzare la narrazione come potente strumento di riparazione: la cucitura e la tessitura, infatti, non sono soltanto metafore narrative (racconto come textus, intreccio di storie), ma anche terapeutiche.
Il progetto prevede la prototipazione di un’esperienza di fruizione culturale in cui il visitatore, tramite riproduzioni sonore provenienti dalle porte del corridoio, può ascoltare testimonianze di storie invisibili appartenenti a diverse individualità che, in tempi e modi differenti, hanno popolato quel luogo. Durante la visita, gli utenti, come in una sorta di investitura terapeutica, sono invitati a ricollegare tutte le storie ascoltate utilizzando un artefatto manuale interattivo, contribuendo così a un’opera collettiva di ricostruzione e rielaborazione della Storia.
Una giornata d’oro: movimenti di leggerezza
Project Leader:
Giulia Sala, Giulia Mezzalama
Team:
Livia Lopomo, Roberta Vella, Elisa Bona, Celeste Vera, Carmen Heuvelmans, Vicentiu Antaluta, Daniele Allois, Giuseppe Sorvillo
"Una giornata d’oro: movimenti di leggerezza" si propone di cambiare la percezione delle persone con malattie mentali, spesso ridotte ai loro sintomi e private del riconoscimento dei loro valori e della loro umanità. Intende superare le barriere mentali e fisiche associate alla marginalizzazione di queste persone, prendendo come ispirazione un episodio storico di liberazione: la "fuga" simbolica dal manicomio di alcuni pazienti, accompagnati dallo psichiatra Enrico Pascal, verso le giostre.
L’installazione, denominata "Una giornata d’oro: movimenti di leggerezza," evoca questo episodio tramite veli e altalene. I veli rappresentano il movimento dei pazienti verso l’esterno, mentre le altalene invitano a giocare con spensieratezza, richiamando un momento di evasione gioiosa. Posizionata in un punto simbolico della struttura, questa installazione celebra episodi di umanità e leggerezza che spezzano la narrazione drammatica del passato, offrendo uno spazio di connessione tra passato e presente.
Il visitatore è invitato a diventare parte attiva del racconto, riscoprendo la gioia del gioco e rievocando un’esperienza collettiva di libertà, che unisce le storie dei pazienti a quelle degli adulti di oggi.
Loop
Project Leader:
Giulia Sala, Giulia Mezzalama
Team:
Carlotta Pandolfi, Matilde Biondi, Marta Dorin, Ilaria Critelli, Riccardo Pirarba, Aurora Sileo, Luca Bolelli, Andrea Rovetta, Valentina Sorvillo
Il progetto nasce da una ricerca sulla storia e sui significati legati alla circolarità. Inizialmente, il gruppo ha esplorato questi concetti attraverso pratiche fisico-sensoriali nelle prime fasi del workshop. Successivamente, ha condotto una mappatura partecipata degli spazi della Lavanderia a Vapore per cogliere le diverse sfaccettature del luogo. Infine, il tema è stato approfondito attraverso una ricerca multidisciplinare, che ha guidato lo sviluppo di un percorso capace di illustrare la storia del luogo nelle sue stratificazioni e di evidenziare l’importanza della salute mentale lungo il cammino. Un'attenzione particolare è stata rivolta al pozzo, simbolo e contenitore della conoscenza e della memoria della Lavanderia a Vapore.
Cure
Project Leader:
Giulia Sala, Giulia Mezzalama
Team:
Carlotta Tomassetti, Chiara Monelli, Maria Grazia Coralluzzo, Violetta Reho, Marta Postir, Stefano Maggioni, Federica Nota, Alessandro Macario, Agnese Aquilani
"Cure" esplora l'incontro tra passato e presente nel corridoio tra il chiostro e il padiglione delle pazienti, evidenziando come le pratiche di cura costituiscano una parte inscindibile del patrimonio culturale e storico del luogo. Utilizzando l'altalena basculante come simbolo della dicotomia tra Cure&Care, si riflette sull'importanza della collettività nel processo di cura, resa evidente dalla necessaria reciprocità per il funzionamento del gioco, che coinvolge tuttə.
Il progetto si interroga su temi come il benessere psicologico, il ruolo della società nel supporto individuale, l'impatto del patrimonio storico sul presente e il punto di incontro tra salute mentale e storia, con l'obiettivo di far emergere la memoria come monito per il futuro.